I sigilli notarili

        Il fondo notarile conservato nell'Archivio di Stato di Reggio Emilia, costituendone una delle entità più cospicue, annovera al suo interno anche una serie di sigilli.

        L'estensione cronologica del fondo (1372-1896) ne fa uno strumento insostituibile per qualsiasi ricercatore e per ogni tipo di indagine storica. I sigilli notarili, tuttavia, erano rimasti finora un po' negletti, in parte perché costituiscono una fonte per così dire indiretta.

        La serie si compone di 258 pezzi appartenenti a notai che rogarono nel periodo 1645-1859; i luoghi di residenza dei professionisti sono diversi: Reggio per lo più, Montecchio, Scandiano, Guastalla e la Bassa reggiana più raramente, tardi arriva la Montagna e in piccolissima misura Novellara.

        La serie dei sigilli, al contrario di quel che si sarebbe portati a credere, non fu versata insieme agli atti dei notai di riferimento ma solo alcuni anni più tardi e in blocco nel 1912.

        L'intera serie è in realtà composta da 266 pezzi, otto in più rispetto a quelli consegnati dall'Archivio notarile: il n. 259 si deve a un dono del canonico reggiano Giovanni Saccani del 26 settembre 1912, gli altri a successivi doni e acquisti d’Istituto.

        Si potrebbe quasi dire che il sigillo sia il notaio stesso: in pochi centimetri di metallo si racchiudono secoli di storia, di elaborazione giuridica, di mutamenti sociali, un complicato cammino che porta fino al punto in cui a una carta, solo perché redatta secondo determinate forme e recante l’ impronta di una matrice che è propria solo di quel notaio, sia immediatamente riconosciuta la publica fides, ma se la medesima carta originale fosse priva del signum perderebbe tutto il suo valore. E a significare l’importanza del sigillo notarile si ricorda che esso veniva annullato con uno o più segni di lima (tecnicamente biffato) quando il suo proprietario cessava a qualsiasi titolo dal servizio.

        Si può affermare che il sigillo notarile non caratterizza il suo proprietario solo dal punto di vista professionale, ma spesso lo connota anche dal lato personale. Il soggetto inciso sulla matrice deriva da una scelta propria del notaio e in qualche modo ne adombra la personalità poiché egli da allora in avanti professionalmente e quindi socialmente sarà identificato e qualificato proprio da quel disegno.

        La fine del sigillo come libera rappresentazione di se stessi arrivò con il decreto napoleonico del 17 giugno 1806, n. 109 Regolamento sul notariato: «Il segno del Tabellionato è uno stampo in metallo, con cui il notaio contrassegna ed autentica gli atti. Questo rappresenta le armi del Regno, ed al di sotto una cifra ad arbitrio, ed ha le lettere iniziali del nome, cognome del notaio, della sua qualificazione di Notaio, e il nome del dipartimento della sua residenza.».

        La conseguenza più evidente di questo fenomeno è la pluralità di matrici per singolo notaio: chi ha rogato dagli anni dell’Ancien Régime fino all’epoca napoleonica ha il sigillo che aveva scelto personalmente più quello «di Stato» dal 1807 in poi; naturalmente se l’attività professionale si è protratta anche durante la Restaurazione, il notaio ha pure un terzo sigillo: quello estense.

        Un aspetto che può essere indagato anche prescindendo dall’ identificazione del sigillo con il suo proprietario è senz’altro quello iconologico. In taluni casi si è in presenza di veri e propri signa tabellionis ancora legati a una tradizione più antica; ben rappresentati sono anche i sigilli con le armi familiari parlanti. Altri notai riproducono, a volte con qualche variazione, lo stemma familiare, specie se illustre o di antico lignaggio notarile.

        Naturalmente c’è tutto un gruppo di matrici i cui soggetti appaiono essere stati determinati solo dal gusto e dalla sensibilità del notaio, e in qualche caso il risultato è notevole per finezza ed eleganza di incisione.

Catalogo dei sigilli notarili

                                                           

                                                                                    

                                                                                                                        Catalogo dei Sigilli notarili (110 MB)

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